I Criteri Ambientali Minimi (CAM) in edilizia
Come abbiamo visto nel precedente articolo FreeSolar, I CAM sono dei requisiti ambientali che vanno rispettati e seguiti nella scelta di determinati prodotti, servizi, lavori e progetti che possono avere, per loro natura, un impatto con l’ambiente, garantendo anche più convenienza in termini di investimento.
Abbiamo anche analizzato i CAM riservati all’edilizia, specialmente attraverso le precisazioni del Ministero. In questo articolo, vedremo più nel dettaglio dove si parla di fotovoltaico. Scopriremo così che anche la Pubblica Amministrazione si muove verso scelte green, dando così la conferma che le risorse rinnovabili sono la direzione del futuro.
Al passo coi tempi e con l’Europa
I CAM relativi al fotovoltaico sono disciplinati dal decreto 11 gennaio 2017 del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – Adozione dei criteri ambientali minimi per gli arredi per interni, per l’edilizia e per i prodotti tessili. L’intervento rispondeva all’esigenza, rispetto alla normativa risalente a due anni prima, di un adeguamento della Legge alle innovazioni tecnologiche e al mercato di riferimento. Non da ultimo, anche le indicazioni UE in ambiti come Ambiente ed energia hanno reso necessarie delle modifiche.
Specifiche tecniche per gruppi di edifici
Nel decreto del 2017, al paragrafo 2.2, troviamo le specifiche tecniche per gruppi di edifici. Rispetto al 2017, nel 2018 è intervenuta una FAQ in seguito a una domanda ben precisa: cosa si intende per “gruppi di edifici”, se non c’è alcun riferimento legislativo che lo definisca? La risposta è stata la più semplice: “per gruppi di edifici si intende un insieme di due o più edifici, siano essi contigui o meno”.
Chiarito questo aspetto, per la verità non esattamente controverso, ciò che cattura la nostra attenzione è il paragrafo 2.2.5, relativo all’approvvigionamento energetico.
Siamo nel caso in cui si debba presentare un progetto per nuovi edifici o per la riqualificazione di edifici esistenti. In esso deve essere previsto un sistema di approvvigionamento energetico (elettrico o termico) che possa coprire in tutto o in parte il fabbisogno di energia. Il sistema per farlo deve essere uno dei seguenti:
- La realizzazione di centrali di cogenerazione (l’adozione di un sistema alimentato da un solo combustibile, di solito fossile, per la produzione contemporanea di energia elettrica e termica) e trigenerazione (sistema analogo alla cogenerazione, con l’unica importante differenza che, oltre al calore, si genera anche raffrescamento).
- Installazione di parchi fotovoltaici o eolici;
- Installazione di collettori solari termici per il riscaldamento di acqua sanitaria. È il caso del termodinamico.
- Installazione di impianti geotermici a bassa entalpia (pompa di calore geotermica: consuma elettricità, ma è prodotta soprattutto da combustibili fossili)
Tutto questo si applica facendo salve tutte le norme concorrenti più restrittive. Per fare un esempio, se c’è un regolamento urbanistico comunale più stringente sullo stesso punto, bisognerà applicare senz’altro quello.
Quale sarà la scelta dei CAM in futuro?
In questo paragrafo del decreto abbiamo quindi individuato ben due fonti green che conosciamo bene: l’impianto fotovoltaico, a cui si può affiancare una batteria d’accumulo per incrementare le prestazioni e raggiungere facilmente l’autonomia energetica, e il termodinamico, usato specialmente per la produzione di acqua calda sanitaria.
Da tenere d’occhio, poi, la citazione di centrali di cogenerazione e trigenerazione: attualmente, senza altre precisazioni, con “combustibile” dobbiamo intendere sia quello fossile che quello di natura rinnovabile, ma è prevedibile che in futuro ci saranno degli aggiustamenti in merito, per meglio adeguarsi alle norme europee sull’inquinamento
Sarà interessante guardare ai prossimi aggiornamenti e a quanto si rifaranno ai dettami europei. È vero che gli idrocarburi (combustibili fossili) sono la principale fonte di energia non solo in Italia, ma anche in tutto il mondo. È anche vero, però, che si usano specialmente petrolio e carbone: molto meno i biogas, che sarebbero quelli meno inquinanti. In un’ottica in cui è necessario far scendere drasticamente il livello di inquinamento e di effetto serra, è certamente più semplice puntare, dove possibile, sulle energie rinnovabili.
Infrastrutturazione primaria: viabilità
Sempre all’interno delle specifiche tecniche di gruppi di edifici, ci addentriamo poi nell’infrastrutturazione primaria (paragrafo 2.2.8 del decreto).
Sempre facendo salve norme più restrittive, il progetto di nuovi edifici deve includere alcune prestazioni ben precise e prevedere gli interventi che servono a garantirle.
Il primo di questi interventi riguarda la viabilità, in particolare la sostituzione della pavimentazione. Ove possibile, vanno previste superfici a verde, ma esse rischiano vita breve in aree urbane ad alto calpestamento. Il decreto fornisce quindi alternative come prato armato, laterizio, ghiaia, legno, pietra chiara, in abbinamento ad autobloccanti permeabili. Queste soluzioni, dette pavimentazioni di tipo freddo, sono durevoli e hanno un minore impatto ambientale.
Nei parcheggi e nelle aree di sosta vanno applicate delle ombreggiature, con determinate prescrizioni che garantiscono copertura verde, con alberi idonei alla destinazione e cinture verdi di delimitazione, e spazi per biciclette a seconda della densità della popolazione nell’area.
Ciò che è interessante, in questo paragrafo, è che le coperture devono essere tassativamente realizzate con pensiline fotovoltaiche per illuminare il parcheggio. Questo è un segnale di transizione verso un risparmio intelligente e un uso migliore delle risorse, che giova ai cittadini e all’Ambiente.
Il nostro impegno
La tutela dell’Ambiente è uno degli obiettivi cardine di FreeSolar, che si impegna a offrire sempre e solo tecnologie all’avanguardia per la produzione di energia rinnovabile e il risparmio energetico.
Le nostre soluzioni garantiscono il raggiungimento dei criteri minimi ambientali (CAM) per la pubblica amministrazione, il rispetto della normativa Europea e, in particolare, il raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto 20-20-20, puntando a una drastica riduzione dell’utilizzo delle fonti fossili e dell’inquinamento ambientale grazie alla produzione di energia rinnovabile.
Risparmiare per l’energia è possibile
Anche case e aziende possono garantire risparmio e minore impatto ambientale grazie alle soluzioni del fotovoltaico, delle batterie di accumulo e del termodinamico. Per scoprire quanto puoi risparmiare, contatta FreeSolar, leader nella progettazione e nell’installazione per Trieste, Gorizia, Udine, Pordenone e tutto il Friuli Venezia Giulia.