Articoli 10 Ott 2017

I moduli fotovoltaici sono beni mobili

L’Agenzia delle Entrate ha finalmente specificato che i moduli fotovoltaici sono beni mobili: grazie a questa precisazione, le imprese avranno accesso al super ammortamento del 140%

Perché il fotovoltaico in Italia non è diffuso come dovrebbe?

Spesso capita di chiedersi come mai il solare in Italia non abbia la diffusione che ha in altri Paesi europei. Lo si chiede specialmente delle imprese, fisiologicamente e strutturalmente più portate a un investimento rispetto ai privati. Il problema è semplice: l’imprenditoria italiana si fonda soprattutto sulla piccola-medio impresa. Si tratta quindi di realtà che rischiano di non veder fruttare un investimento iniziale che ha comportato a monte un sacrificio consistente.

“NUOVA SABATINI”: INCENTIVI PER LE IMPRESE CHE SCELGONO DI INVESTIRE

Gli incentivi fiscali, consentendo un recupero parziale dell’investimento, sono certamente il modo più concreto di venire incontro alle esigenze di investimento delle imprese.

Nacque con questo scopo la misura “Nuova Sabatini” (bando Beni Strumentali), introdotta dal Decreto Fare (DL 69/2013) e che concede contributi, finanziamenti e garanzie alle imprese che scelgono di investire.

La misura indica che, se l’impianto fotovoltaico acquistato è funzionale allo svolgimento dell’attività d’impresa, si possono ottenere delle agevolazioni, al pari di impianti, macchinari e attrezzature: possono essere portate in deduzione per tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa e per i soggetti esercenti arti e professioni.

Vai al sito del Ministero per la modulistica di presentazione della domanda

UNA DIMENTICANZA CHE COSTA CARO: COS’È UN IMPIANTO SOLARE?

Nella Nuova Sabatini, il legislatore ha dimenticato di indicare la natura del pannello solare. È un bene immobile o immobile? E perché è così importante fare un distinguo? Se si guarda ai numeri, si apprezza subito la portata della distinzione.

  • Bene immobile: l’aliquota di ammortamento è al 4% annuo, con un ROI estremamente dilatato nel tempo.
  • Bene mobile: l’aliquota di ammortamento sale al 9% annuo, aumentando l’opportunità dell’investimento.

Le circolari successive non hanno dato una svolta all’interrogativo, anzi: hanno ribadito le caratteristiche “miste” del pannello solare, ponendo l’accento sul fatto che, come gli immobili, fosse destinato a permanere nella sede in cui era stato posto, ma ammettendo, nel contempo, il fatto che non perdesse le sue caratteristiche funzionali nel caso fosse trasferito e riposizionato altrove.

IL CHIARIMENTO DEFINITIVO: GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI SONO BENI MOBILI

Ci sono voluti 14 anni per un’indicazione definitiva. La stessa Agenzia delle Entrate, tramite circolare, quest’anno ha chiaramente sostenuto che, al fine di calcolo dell’aliquota di ammortamento,

“le componenti impiantistiche escluse dalla determinazione della rendita catastale degli immobili ospitanti le centrali fotovoltaiche (…)” (ecco che rientrano i moduli e gli inverter)

non sono da considerare beni immobili. L’aliquota di ammortamento da applicare è allora quella del 9%.

Ciò che invece è da considerarsi, secondo il codice civile, un bene immobile (come le cabine elettriche, oltre ovviamente ai terreni in cui gli impianti sono situati), segue l’aliquota del 4%.

L’AMMORTAMENTO DIVENTA SUPER

I vantaggi sono diventati davvero cospicui per le imprese, se a quanto appena illustrato affianchiamo i rafforzamenti agli incentivi del 2016. Adesso, infatti, l’ammortamento è del 140%: l’aliquota del 9% applicata ai beni mobili sale quindi al 12%: un rimborso che arriva al 40% in più di quanto investito.

L’investimento si rivela più facile da ammortizzare, rendendo ancora più interessanti le prospettive future per il fotovoltaico imprenditoriale in Italia.

Molte aziende sono già passate al fotovoltaico, ottenendo un risparmio sui continui aumenti del prezzo dell’energia elettrica e una significativa riduzione delle spese energetiche.